Poeti contemporanei Marco MASCIOVECCHIO
già conoscevi la tua fine
avevi gettato il cuore oltre il confine
del moralismo d’una società perbene.
bruciavi il tempo bruciando nel suo fuoco
come il sacerdote brucia nel turibolo l’incenso
tradito dall’amore, un lupo che brama sesso.
macellato fino all’osso, messo in croce,
dal Golgota all’Idroscalo morto ammazzato
il corpo amato senza resurrezione
e poi l’ultimo respiro: liberazione.
***
l’insonnia è la mia badante
di notte pulisce la mia bocca
sporca d’infetto sangue
veleno ingoiato durante il giorno
dagli orifizi spurgo.
lei è qui, ascolta silenziosa il mio delirio
mi sbatte in faccia i miei peccati
viaggio con lei nel pozzo dei ricordi,
stringe la mia mano fino al mattino,
al sorgere dell’alba finisce il turno
tornerà la prossima notte, puntuale,
timbrando il cartellino.
***
abbiamo solo questa vita da calpestare
lungo tornanti incerti, gli anni,
l’odore della terra dopo la pioggia
la nostra seconda pelle, la sostanza,
accecati dalla nebbia o cariati sotto il sole
passi malfermi sotto un angolo di cielo
mentre s’addensano nuvoloni neri,
l’uomo nell’abisso del non sapere
cosa l’attende nell’ultimo passo breve,
un lieve soffio sulla candela
e un ricciolo di fumo, sciolta cera.
Marco Masciovecchio appartiene alla generazione più condannata dai media, dipinta come «gente fannullona sdraiata sul divano», non interessata al lavoro, contenta di un misero reddito di cittadinanza. Ora quella generazione, né boomer né digitalizzata, ha finalmente il suo poeta.
Poco più di niente è composta da versi liberi, casualmente assonanzati ed è un grido estremo di un “povero cristo” che prima dell’alba, nella notte nera, cerca un senso alla sua vita, attraverso visioni e ombre del lontano passato. Il suo corpo “insanguinato”, proprio come quello di Cristo è al centro del libro che inizia con una poesia dedicata a Pasolini, che aveva gettato «il corpo nella lotta…», e «sono solo e nudo» canta, in mezzo ai desolati barboni di colore della sua città, alle ragazze anoressiche, alle spade degli eroinomani. (dalla prefazione di Renzo Paris)
Marco Masciovecchio (Roma,1967) è impiegato in una multinazionale con sede a Roma. Poco più di niente è il suo esordio poetico.